Scurcola Marsicana è uno dei borghi più belli che abbiamo visitato durante il Cammino. Si trova un’altura e il suo nome significa “sentinella” proprio per la sua posizione. Nei primi anni del XIX secolo il dominio su queste terre passò dai Borboni ai francesi e viceversa più volte, fino all’annessione al Regno d’Italia.
In tutto il Regno di Napoli, a votare per l’annessione al Regno d’Italia, furono ammesse solo un milione e settecentomila persone (i braccianti e le donne furono esclusi). Ci furono solo diecimila voti contrari all’annessione ai Savoia, segno che l’opposizione non potè esprimersi. In queste terre, nella Marsica, tra proteste e imbrogli, Vittorie Emanuele fu proclamato re. I tentativi di sedare la rivolta fallirono e all’inizio del 1861 i ribelli ripresero forza.
La risposta piemontese agli attacchi dei ribelli alle truppe sabaude non tardò ad arrivare e a Scurcola Marsicana fu una strage. Non venne fatta distinzione tra ribelli e popolazione inerme e le fonti sono ancora discordanti su quanti furono i morti.
Con tutte queste storie anche tristi nelle nostre teste, sentire il canto di queste decine uccelli all’improvviso in una via di questo borgo durante il tramonto ci sembra qualcosa di magico.