Il mondo ha un problema con i rifiuti

Uno degli aspetti principali che ho notato arrivata in Myanmar, è la quantità esorbitante di rifiuti riversati per le strade, i campi e le campagne. Nei centri abitati i cumuli di pattume diventano un vero e proprio arredo urbano intorno a cui vive la popolazione, i bambini giocano scalzi e i numerosi animali randagi rovistano. Spesso si vedono a bordo delle strade che collegano le città, bovini che pascolano brucando quello che trovano tra bottiglie di plastica, contenitori di ogni genere e altri oggetti ormai deteriorati dal tempo e dalla pioggia. In visita nello Stato Chin, nei pressi di Mindat, in mezzo alla foresta, ho visto un’anziana signora rovesciare un cesto contenente rifiuti di plastica e vetro giù nel versante della montagna, nella foresta incontaminata. Da quello che ho potuto notare, non si tratta di atti di inciviltà o vandalismo: nella maggior parte del paese mancano  le infrastrutture adeguate al trattamento e al riciclo dei rifiuti. La raccolta differenziata e il riciclo, conquiste relativamente recenti anche in Italia, in Myanmar sembrano non essere presenti nemmeno dell’immaginario collettivo.

Ho pensato a città come Milano, Berlino, Londra ed è evidente quanto il mondo stia viaggiando su due binari totalmente diversi. La consapevolezza di preservare l’unico pianeta che abbiamo, cresce di giorno in giorno nella nostra coscienza collettiva: nascono app per contrastare lo spreco di cibo, negozi che vendono tutto sfuso per limitare l’impatto ambientale degli imballaggi destinati a diventare rifiuti e sembra quasi un’onta terribile non avere la propria borraccia riutilizzabile (meglio se in metallo e non in plastica, eh).

Lo sforzo di milioni di cittadini è senza dubbio lodevole e ogni goccia può fare la differenza, ma non dimentichiamoci che fuori dal nostro piccolo giardino di prodotti biologici, a km 0, no ogm, sfusi, senza olio di palma, eccetera eccetera, la gran parte di quello che resta del mondo ha un grave, gravissimo problema con i rifiuti. Tonnellate e tonnellate di materiali tossici si stanno disperdendo sui terreni, dentro le acque e nell’aria e non è da escludere che un giorno non troppo lontano, lo steccato del recinto del nostro giardino a impatto zero non crolli sotto il peso della quantità inimmaginabile di rifiuti che miliardi di persone continuano a riversare sulla Terra.

 

 

Myanmar

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