Dartlo è probabilmente il più bel villaggio del Tusheti, a 12 km da Omalo, disabitato o quasi: secondo la nostra guida georgiana risultano solamente due persone stabilmente residenti, secondo Wikipedia zero. Alla mia lecita domanda di dove fosse l’ospedale più vicino nel caso che qualcuno si facesse male o altro, la sua risposta è stata: “People don’t get sick in Dartlo”.
Il villaggio è conosciuto per le sue diverse casetorri, le case tradizionali del Caucaso, che sono a forma vagamente piramidale con il tetto piatto in pietra: a causa della scarsità di risorse del territorio, in antichità era necessario difendere i propri possedimenti dai feudatari vicini. Secondo alcune fonti, queste torri erano anche usate come vere e proprie abitazioni: al piano terra vivevano gli animali e le donne svolgevano i lavori domestici, nei piani mediani vivevano le famiglie con ambienti divisi per uomini e donne, mentre il piano superiore, chiamato cherkho, svolgeva effettivamente il ruolo di torre di guardia.
Nel Tusheti esiste da secoli un codice di regole culturali e religioso molto rigido, che prevede una netta divisione tra la sfera femminile e quella maschile: questo si nota in particolare dall’interdizione per le donne in certi luoghi sacri, come alcuni altari animisti (khati) e i resti della chiesa qui sotto. Inoltre, durante il ciclo mestruale le donne non dovrebbero presentarsi in luoghi pubblici o chiese.
Un’altra regola ferrea è quella che riguarda il consumo di carne di maiale, che è rigorosamente vietato: si crede che le montagne del Tusheti siano pure e quindi inadatte all’allevamento del maiale, culturalmente un animale impuro, ma di fatto molto probabilmente questa usanza si deve alla vicinanza di tribù musulmane che non consumano carne per motivi religiosi.
Questo codice comportamentale rigido potrebbe dare la sensazione di visitare un territorio ostile e troppo rigoroso, ma allo stesso modo, l’ospitalità è più che mai calorosa nel Tusheti e il visitatore è sempre considerato un segnale positivo per la comunità.
Ne abbiamo parlato nel nostro Podcast Ermete, puntate numero 18 e 19, che puoi ascoltare here.
Laura Pronestì | P.IVA 09745190968